FIORITO - FINITO

Fondi Pdl Lazio, il gip:
"Frammenti di fatture nel tritacarte di Fiorito"

"Un utilizzo incontrollato
di bancomat, carte e assegni"

Il gip, secondo quanto scritto nell'ordinanza di custodia cautelare, ipotizza che la villa al Circeo, acquistata per 800mila euro, possa essere stata pagata con i fondi Pdl

Fiorito sorridente durante l'arresto (Ansa)
Fiorito sorridente durante l'arresto (Ansa)
Roma, 2 ottobre 2012 - E’ in carcere a Regina Coeli l’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito, l’accusa è di peculato. L’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dalla Guardia di Finanza, è stata emessa dal gip Stefano Aprile, su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del pm Alberto Pioletti. All’esponente politico viene contestata l’appropriazione di una somma che si aggira intorno al milione e 300mila euro, ma complessivamente il denaro, oggetto delle indagini, ammonta a circa 6 milioni euro che la legge regionale 6/73 destina alle attività del gruppo Pdl.


FATTURE NEL TRITACARTE - "Frammenti di fatture destinate al gruppo consiliare del Pdl sono stati ritrovati nel tritacarte e nella pattumiera dell’abitazione" di Fiorito. Lo scrive il Gip nell’ordinanza. Dunque Fiorito, che disponeva "liberamente della documentazione che custodiva", avrebbe di fatto manipolato o distrutto parte della stessa. La documentazione, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, ha come oggetto "cravatte di seta, sciarpe in lana-seta e portadocumenti in pelle". Sempre il Gip contesta a Fiorito "di non essere stato prontamente reperibile in occasione della perquisizione del 14 settembre scorso". Quel giorno, è scritto nel provvedimento, "la Guardia di Finanza non ha trovato la documentazione sottratta al gruppo Pdl della Regione, che invece lo stesso ex capogruppo ha consegnato cinque giorni dopo".

CARTE DI CREDITO, BANCOMAT E ASSEGNI - Da parte di Franco Fiorito ci sarebbe stato un "utilizzo incontrollato" di carte di credito, carte bancomat e assegni, tanto che "molte spese, per quanto si è finora potuto verificare, non trovano corrispondente giustificazione contabile". Lo scrive il Gip nell’ordinanza di arresto nei confronti dell’ex capogruppo del Pdl ricostruendo la movimentazione dal conto del Pdl di assegni, carte di credito/debito, prelevamenti allo sportello e al bancomat, pagamenti con bancomat.
TUTTI I NUMERI - Per quanto riguarda gli assegni emessi sul conto corrente del Pdl, è scritto nell’ordinanza, "i numeri sono imponenti" perché "vi sono oltre 130 assegni per un valore complessivo di euro 369.149,10". Le carte di credito/debito, invece, "sono state utilizzate per un totale di euro 184.400 e sono stati accertati prelevamenti di contante allo sportello per euro 121.350 e prelevamenti con carta bancomat per un totale di euro 26.804". Si tratta "evidentemente - prosegue il Gip - di cifre la cui somma è di molto superiore a quella di euro 237.898,95 che risulta dai 51 documenti fiscali, peraltro non rinvenuti in occasione delle perquisizioni, ma prodotti dallo stesso Fiorito in sede di interrogatorio e contenuti nella cosiddetta cartellina 'spese del gruppo', relativamente al periodo 22.12.2010-2.8.2012". Con quei soldi, dice Fiorito allo stesso pm durante l’interrogatorio, sono stati ad esempio "verosimilmente" acquistati "accessori per bagno impiegati nella sede del partito di Anagni e Frosinone e stoffa per le tende da apporre nelle medesime sedi". "Come se gli arredi di una sede locale del partito politico - chiosa il Gip - corrispondano agli scopi istituzionali del gruppo consiliare istituito presso il consiglio regionale della regione Lazio".
LA VILLA AL CIRCEO - Sempre secondo quanto ipotizza il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, la villa al Circeo, acquistata per 800mila euro, sarebbe stata pagata con i fondi del Pdl. "Gli ingenti trasferimenti di denaro del Gruppo Pdl a favore dei conti correnti personali di Fiorito e i vari prelievi, anche per contanti, dallo stesso effettuati sui conti del gruppo Pdl - è scritto - rendono verosimile ritenere che la provvista utilizzata per pagare l’intero prezzo della villa sia comunque proveniente dai delitti contestati".

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