NON SCOMODARE DOSTOEVSKIJ, ALLA FINE L'EMERITO IDIOTA RISULTI ESSERE TU (NAVA)
Per non dimenticare, riporto questo
articolo scritto da NAVA GIUSEPPE contro la mia persona; cambiano il pelo ma i
vizietti rimangono …
VELENO
I socialisti al pidiellino: «Come un personaggio di Dostoevskij»
BOTTA E RIPOSTA TRA PIROLA E IL PSI
I socialisti al pidiellino: «Come un personaggio di Dostoevskij»
BOTTA E RIPOSTA TRA PIROLA E IL PSI
Brugherio
- Non è la prima volta. E, probabilmente non sarà l'ultima. Quel
che sono cambiati sono i ruoli. Perché se in passato gli scontri tra Massimo
Pirola e il Psi (e le cooperative) avevano un peso, ora che il pidiellino
ha assunto la carica di assessore ai Lavori pubblici ne ha un altro.
Completamente diverso. La miccia è stata accesa dallo stesso Pirola che nel
corso del Consiglio di lunedì sera ha attaccato senza mezzi termini l'ala
socialista della maggioranza di cui faceva parte il suo predecessore Daniele
Liserani. Psi che nel direttore generale Claudio Sarimari ha il suo esponente
di spicco. Inevitabile pensare che, pur senza mai citarlo, Pirola ce l'avesse
anche con il city manager («ognuno stia al suo posto», ha rimarcato in Aula)
con cui non è mai corso buon feeling.
Accuse che, però, hanno suscitato la risentita reazione del segretario socialista Giuseppe Nava . «Negli anni '90 il Psi aveva il 18 per cento e dopo la bufera di Tangentopoli c'è stata la diaspora - ha rimarcato - Molti esponenti socialisti si sono iscritti al partito di cui fa parte Pirola: a persone con le sue caratteristiche lo scrittore russo Dostoevskij ha dedicato un libro. Se troveremo un'edizione economica gliela regaleremo. Dal momento che il Psi non si è presentato alle Amministrative, era noto a tutti che c'erano persone legate al partito nei vari schieramenti, a destra e sinistra. L'area socialista nel Pdl esiste da sempre. Poi ognuno si candida dove vuole: se farà una lista sua di certo, però, nessun socialista si candiderà con lui perché i socialisti sono più intelligenti. D'altra parte ogni villaggio ha un tipo come Pirola».
Accuse che, però, hanno suscitato la risentita reazione del segretario socialista Giuseppe Nava . «Negli anni '90 il Psi aveva il 18 per cento e dopo la bufera di Tangentopoli c'è stata la diaspora - ha rimarcato - Molti esponenti socialisti si sono iscritti al partito di cui fa parte Pirola: a persone con le sue caratteristiche lo scrittore russo Dostoevskij ha dedicato un libro. Se troveremo un'edizione economica gliela regaleremo. Dal momento che il Psi non si è presentato alle Amministrative, era noto a tutti che c'erano persone legate al partito nei vari schieramenti, a destra e sinistra. L'area socialista nel Pdl esiste da sempre. Poi ognuno si candida dove vuole: se farà una lista sua di certo, però, nessun socialista si candiderà con lui perché i socialisti sono più intelligenti. D'altra parte ogni villaggio ha un tipo come Pirola».
Denunciato per falso Giuseppe Nava Organizzava funerali abusivi
Smascherato dopo 17 anni
L'accusa è di aver esercitato
la sua professione di imprenditore del settore delle pompe funebri
abusivamente. Per anni. Di aver organizzato funerali (pattuendo prezzi con i
familiari del defunto, allestendo la cerimonia e riscuotendo il compenso) senza
avere i titoli di abilitazione previsti dalla legge e taroccandone altri
intestati a soggetti diversi. Accusa che è valsa a Giuseppe Nava , 65
anni, volto noto in città anche per il suo impegno politico, una triplice
denuncia per falso ideologico e materiale, oltre a una sanzione da migliaia di
euro. Ma l'indagine condotta dalla Polizia locale pare essere solo all'inizio e
nella rete degli uomini del Comando di via Quarto potrebbero finire altre
persone coinvolte. Addetti del settore e non. L'indagine condotta dagli uomini
del comandante Pierangelo Villa è partita all'inizio di quest'anno, a
seguito di una segnalazione riguardante Nava, la sua professione e il modo
(abusivo secondo gli accusatori) in cui l'avrebbe esercitata. Perché per
operare nel settore delle agenzie funebri devono essere rispettate delle
disposizioni, diventate negli anni più restrittive, che Nava avrebbe disatteso.
In particolare, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il brugherese sin
dal 1994 avrebbe iniziato a organizzare funerali, nonostante l'unica
abilitazione a disposizione (tra l'altro intestata al figlio) riguardasse la
vendita di prodotti funerari. Una presenza nel mercato sempre più forte a che a
seguito dell'accordo raggiunto con una omonima agenzia di pompe funebri di Cologno
Monzese che aveva così aperto una filiale in città , nei pressi del
tempietto del Moncucco. Negli anni Nava, pur nella veste di collaboratore,
avrebbe continuato a organizzare funerali nonostante non ne avesse i requisiti.
Almeno fino al 2004 quando una sopravvenuta riforma legislativa ha stabilito
regole più ferree, creando due istituti a livello regionale incaricati di
vigilare sul settore e di rilasciare le autorizzazioni. Verifiche di cui Nava,
nel settembre 2009, fu anche sottoposto a seguito di richieste di chiarimenti
(evidentemente già allora a qualcuno certi conti non tornavano) fatte da
altri addetti del settore. Un controllo del Comune che non diede alcun esito
perché, improvvisamente, comparve un certificato di abilitazione tecnica intestato
al brugherese. Tutto a posto? Apparentemente. O almeno fino all'inizio del
2012. Perché a seguito della rottura della collaborazione tra Nava (che si è
rimesso in proprio aprendo una sua impresa a San Damiano) e l'agenzia di pompe
funebri di Cologno alla Polizia locale è giunta la segnalazione che quel
documento di abilitazione del brugherese in realtà era stato contraffatto
in quanto era stato emesso per un'altra persona. La svolta. La Locale ha
iniziato a indagare sempre più minuziosamente, avendo subito dei riscontri. E
così, a seguito della verifica, che il 65enne continuava a organizzare funerali
è scattata la prima denuncia e una sanzione di 6mila euro per falso. Una multa
che non ha convinto il brugherese a desistere. Nava, infatti, avrebbe presentato
un documento di autorizzazione a procedere nel settore per conto di un'agenzia
di Vimodrone. Che, però, contattati, dalla Locale hanno affermato che quel
documento era un falso. E a quel punto è scattata un'altra denuncia.
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