Papa Francesco riconosce il martirio di Rolando Rivi seminarista ucciso nel '45 dai partigiani rossi






di Franca Giansoldati

Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione dei Santi a promulgare i decreti di 63 nuovi beati e 7 venerabili servi di Dio. La maggior parte sono martiri della guerra civile spagnola, vittime dei regimi comunisti dell’Est e del nazismo. Ma vi sono anche tre italiani, e tra loro un seminarista di 14 anni ucciso dai partigiani rossi, nelle campagne vicino a Reggio Emilia, nell’aprile del 1945, quando nel cosiddetto Triangolo Rosso si scatenava un conflitto civile costellato di esecuzioni sommarie e torture venute alla luce solo decenni più tardi.

La storia del giovane seminarista è emblematica di un clima d’odio alimentato dal fanatismo comunista anticlericale. Si chiamava Rolando Rivi, era nato a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia e, attraverso un iter relativamente breve, la Chiesa ha riconosciuto che fu ucciso in odio alla fede. La sua vita è stata raccontata in un libro pubblicato da Jaca Book intitolato «Il sangue e l’amore» scritto da Emilio Bonicelli, un romanzo storico ispirato alla figura del giovane martire, colpevole per avere testimoniato la fede cristiana sul finire della Seconda guerra mondiale.

Fu prelevato da un gruppo di partigiani nell’aprile del 1945 solo perché indossava una tonaca e portato in un bosco vicino a Monchio. I suoi assassini lo costrinsero a scavarsi la fossa e prima di essere giustiziato venne torturato. Lo ritrovarono i genitori dopo qualche giorno con il viso tumefatto, il corpo martoriato. Con la veste talare tutta appallottolata i suoi uccisori giocarono a pallone.

In tutto furono 130 i sacerdoti assassinati dai partigiani rossi in Italia tra il 1944 ed il 1951. Il computo lo ha fatto Roberto Beretta in un libro «Storia dei preti uccisi dai partigiani» edito da Piemme. Un vero massacro, se si tiene conto che i cappellani militari, morti nei teatri bellici, furono solo 148 morti e che gli stessi bombardamenti aerei uccisero 256 religiosi in tutta Italia.

La diocesi di Reggio Emilia informa che la decisione dei teologi prima e del Papa adesso va a coronare un cammino iniziato otto anni fa. Il primo marzo 2005, infatti, il Comitato amici di Rolando Rivi presentò, per mano della postulatrice Francesca Consolini, il “libello supplice”, dando inizio all’iter del martirio. Obiettivo del Comitato era “di far brillare nel modo più ampio, per il bene della Chiesa e del mondo, la testimonianza di amore totale a Gesù vissuta da questo seminarista”. La presentazione del “libello supplice” fu fatta all’allora arcivescovo di Modena monsignor Benito Cocchi.

Commenti

Post popolari in questo blog

FIDEIUSSIONE SWIM PLANET - ERANO STATI AVVERTITI

COOPERATIVA DI ABITANTI 25 APRILE –LA CASA DEL POPOLO

COOPERATIVE NEL CICLONE - «Stanno dicendo solo falsità »