La Corte dei conti contesta 13 milioni all'Agenzia di formazione della Lombardia


  • Affidamenti di incarichi per consulenze ritenuti «contra-legem», ossia illeciti, per un totale di quasi 13 milioni, nel periodo 2005-2010. È l'ipotesi della Procura della Corte dei Conti della Lombardia che ha chiuso un primo filone di un'indagine con al centro la «gestione dell'Agenzia Regionale per l'Istruzione, la Formazione e il Lavoro», ente della Regione Lombardia «che ha ottenuto - come spiega la stessa Procura - l'assegnazione di fondi comunitari, tra cui circa 20 milioni di euro per la progettazione e costruzione di un portale in grado di garantire offerta di lavoro ai cittadini». L'accusa è il danno erariale.
    L'indagine, condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano e coordinata dal Procuratore regionale Salvatore Pilato e diretta dai pm Barbara Pezzilli e Alessandro Napoli, ha portato «all'individuazione di condotte integranti svariate e reiterate violazioni normative in sede di conferimento e di gestione degli incarichi esterni, per un totale complessivo di 896 collaborazioni esterne illecite, in favore di 515 prestatori».
    La scopertura finanziaria, secondo quanto riporta la nota della Corte dei conti, sarebbe dovuta alla mancata registrazione di impegni nel bilancio, con conseguente disponibilità fittizie sui capitoli di spesa, poi presumibilmente utilizzate per finanziarne altre di diversa natura, che la Regione Lombardia ha dovuto ripianare con un contributo straordinario 2,5 milioni.
    Nel corso delle attività d'indagine sono state individuate le principali cause del disavanzo: la non corretta contabilizzazione degli impegni di spesa inerenti il Portale FIL Borsa Lavoro Lombardia, il ricorso spropositato ad affidamenti di incarichi professionali e di consulenze esterne, in violazione della normativa di riferimento, impegnando parte delle relative spese su capitoli dedicati ai progetti, l'illegittima assunzione di personale dirigente a tempo determinato oltre i limiti previsti dalla normativa, la distribuzione, a tutto il personale, di premi incentivanti in assenza della verifica del raggiungimento di specifici parametri di rendimento.

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