Ritardi pubblica amministrazione e sanzioni: comunicato Aduc 24 giugno 2013


a cura di: ADUC - Associazione per i diritti degli utenti e consumatori


Gli elogi per il decreto legge 69, cosiddetto del “Fare”, sono un po` ovunque, in modo tale che le sorti per il risanamento del Paese sembra che trovino li` proprio un punto di partenza. “Abbiamo fatta l`Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani”, pare abbia detto il celebre politico e scrittore Massimo D`azeglio nel secolo XIX, ma questo “fare” e` ancora da venire e, soprattutto, cosi` come e` stato fatto fino ad oggi, i risultati sono pessimi.
Grazie al quotidiano “Italia Oggi”, abbiamo potuto approfondire un aspetto di questo decreto legge, le sanzioni per i ritardi della pubblica amministrazione e, nonostante Massimo D`Azeglio e Giorgio Napolitano, ci siamo vergognati di essere italiani.
Le sanzioni per il ritardo sono di 30 euro per ogni giorno, con un massimo di 2.000 euro che -sicuramente- mai la PA riconoscera` subito e, quindi, varra` la pena fare una causa per un importo del genere? Non solo, ma si tratta di una norma sperimentale che, se non piacera`` a chi di dovere non e` escluso che tra 18 mesi verra` abolita, Ma ecco dove noi contribuenti veniamo presi per i fondelli in modo scientifico: si legge nel decreto “nel caso emergano criticita`, le pubbliche amministrazioni potranno individuare termini procedimentali piu` adeguati alle loro esigenze organizzative”. Cioe` il termine ordinario di 30 giorni entro cui la PA deve soddisfare le richieste del contribuente, potra` essere allungato a 180. Fulgido esempio di certezza del diritto e della pena a go-go, di arroganza e violenza istituzionale. Quello che fa piu` preoccupare e` che il legislatore, consapevole che le casse della PA potrebbero collassare nell`applicazione di una norma che sanzioni i ritardi, invece di intervenire alla radice di questi ritardi, ritiene opportuno prendere per i fondelli i contribuenti, facendo non solo credere cio` che non c`e`, ma non rendendosi conto che una simile normativa potra` solo aggravare l`attuale situazione comatosa della PA, soprattutto per l`intensificarsi del rapporto di sfiducia da parte dei contribuenti. Ma i nostri sono ragionamenti da Stato di Diritto che poco interessano un Governo che, nella fattispecie, sembra piu` attento alle comparse nei tg che alla vita civica dei propri governati.

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